Realizzare le foto di catalogo con i 3D render per agevolare il lavoro di un marketing manager

Cos’è il 3D render
Chi dovrebbe utilizzarlo
I Vantaggi
Il 3D render ecosostenibile, il caso IKEA

Come ho illustrato nell’articolo precedente (se te lo sei perso clicca qui) la presenza di immagini illustrative sono di vitale importanza all’interno di un catalogo, sia che esso sia un catalogo tecnico, un manuale di istruzioni oppure un catalogo di prodotti.

Il 3D Render viene incontro alle nostre necessità nel momento in cui i prodotti da illustrare in un catalogo sono ancora dei disegni tecnici e quindi non sono ancora stati prodotti.

Grazie ai 3D Render siamo in grado di mostrare immagini fotorealistiche (identiche al vero) dei nostri prodotti che ancora non sono stati sviluppati.

Partiamo dal principio spiegando che cosa è un 3D Render:

Cos’è il 3D Render

3d render con cinema 4d
Sviluppo render con Cinema 4D

Il rendering 3D è il frutto del processo di elaborazione di un’immagine effettuato al computer. L’immagine a principio viene modellata tridimensionalmente sulla base di dati di un progetto attraverso un programma CAD (archiCAD, autoCAD), in seguito vengono applicate le texture, ossia i materiali indicati dell’oggetto e l’illuminazione necessaria al fine di rendere l’ambiente realistico. Si procede poi al rendering, ossia quel procedimento che attraverso programmi specifici (3D Studio Max, Cinema 4D) si ottiene un’immagine fotorealistica. Dipendentemente dagli utilizzi il render può essere sottoposto ad un ulteriore ottimizzazione con Photoshop dove l’immagine viene postprodotta per ottenere un risultato pari al vero.

3d render fotorealistico con cinema 4d
Render fotorealistico con Cinema 4D

Chi dovrebbe utilizzare il 3D Render?

Il rendering 3D può essere usato oggi nella maggior parte dei settori industriali. Grazie all’evoluzione di questa tecnologia gran parte delle industrie che progettano e producono qualsiasi tipologia di prodotti possono fare a meno dei dispendiosi set fotografici, diminuendo così tempi e costi. Il render 3D può quindi essere utilizzato per la presentazione di progetti architettonici per deliziare l’acquirente di immagini realistiche durante tutte le fasi progettuali, ma può essere largamente utilizzato anche da aziende di illuminazione, aziende meccaniche, mobilifici e tanti altri per l’implementazione nei loro cataloghi di immagini pari al vero senza l’obbligo di pensare alla produzione dell’oggetto prima che esso possa essere presentato.

Vantaggi dell’utilizzo del 3D Render

Vediamo quindi una serie di ottimi motivi per cui scegliere il 3D Render anche in sostituzione della fotografia per illustrare i tuoi prodotti all’interno del catalogo:

  1. Grazie al 3D Render potrai risparmiare tempo prezioso
  2. Potrai risparmiare denaro
  3. Potrai allestire foto di ambienti in modo eco sostenibile

 

#1 Risparmiare tempo grazie ai 3D Render

Avvalersi del rendering 3D per la creazione di immagini di prodotto o di ambiente finalizzati alla presentazione su catalogo darà la possibilità di risparmiare tempo prezioso in quanto non sarà più necessario allestire set fotografici che talvolta possono richiedere una quantità rilevante di tempo. In termini di tempo riusciranno a risparmiare non solo i settori immobiliari, architettonici ecc, ma anche tutta quella parte di industrie che si avvalgono di progetti per la realizzazione dei loro prodotti, in quanto potranno usufruire di questa tecnologia senza dover produrre prima l’oggetto d’interesse. Il 3D render necessita di una quantità inferiore di tempo per la realizzazione d’ immagini pari al vero rispetto al set fotografico.

#2 Risparmiare denaro grazie ai 3D Render

Direttamente proporzionale è il risparmio di denaro, in quanto non sarà più necessario dover affidarsi ad esperti nella produzione di un oggetto con il solo scopo di mostrarlo in un catalogo e soprattutto non sarà doveroso avvalersi di tecnici per il montaggio e lo smontaggio dei mobili (prendendo in causa il settore immobiliare), di designer per l’allestimento dell’arredamento e di fotografi per la realizzazione delle immagini.

#3 I 3D Render sono ecosostenibili, il caso IKEA

catalogo ikeaL’ecosostenibilità è un argomento che oggigiorno sensibilizza notevolmente il pubblico, per questo motivo ho voluto condire questo articolo con una delle piacevoli conseguenze dell’utilizzo dei 3D Render. I Render 3D come molte tecnologie subentrate recentemente riescono nel loro piccolo a diminuire lo spreco che qualche anno fa era doveroso fare.

IKEA, che prendo come esempio non solo per la sua notorietà, ma perchè da sempre sostiene una forte etica incline all’ecosostenibilità, ha scelto di utilizzare la tecnologia del render 3D per illustrare alcune delle sue ambientazioni che ogni giorno sfogliamo nei suoi cataloghi.
La scelta di IKEA deriva dalla volontà di evitare di allestire ogni volta ambienti nuovi con mobili destinati ad essere gettati una volta terminato il set fotografico. Perciò il principale fine del colosso svedese non era soltanto quello di risparmiare tempo e denaro, ma soprattutto trovare una soluzione che gli impedisse di creare uno spreco così significativo soltanto per il dovere di creare immagini finalizzate alla comunicazione dell’azienda.

Conclusioni

Il 3D render è insomma una tecnologia che negli ultimi anni si è affinata a tal punto da soddisfare le esigenze di un numero in costante crescita di aziende. Oggi questo strumento può essere finalizzato a molteplici scopi comunicativi, in quanto lo possiamo sfruttare per l’illustrazione dei nostri prodotti su cataloghi, per la sostituizione di testi all’interno di manuali d’uso, per creare video tutorial, per la pubblicità in tv, per banner pubblicitari, per l’animazione, i film e chi più ne ha più ne metta.

Concludo quindi con una semplice mappa per fissare gli argomenti trattati oggi:

vantaggi del 3d render mappa concettuale

Cos’è il 3D rendering e perchè usarlo per la tua azienda

Cos’è il 3D render e come si sviluppa

Il rendering 3D è l’operazione compiuta da un disegnatore per simulare realisticamente un oggetto o un progetto architettonico partendo da un modello 3D.

 

cinema 4D per il 3D rendering

 

Il 3D rendering è onnipresente oggi nella gran parte dei settori industriali, partendo dalla progettazione architettonica al marketing per le aziende, arrivando al cinema.

Un rendering non ha soltanto il compito di rappresentare qualcosa in 3 dimensioni, ma quello di esporre un’idea, un oggetto trasmettendo al cliente le stesse sensazioni che proverebbe se l’oggetto in questione esistesse realmente.

 

cosè il 3D render

 

Cosa fa il renderista

Il renderista se ne intende di fotografia, di luci e di colori e assembla tutte queste nozioni con lo scopo di ottenere un’immagine realistica, che non solo susciti la sensazione di guardare una fotografia, ma che sia capace di trasmettere un messaggio e delle emozioni.

 

ufficio 3D render

Vediamo nel dettaglio cosa deve fare un disegnatore per realizzare un rendering fotorealistico, ossia come fa a creare un’immagine fotorealistica di un oggetto o di un ambiente che non esiste fisicamente.

fasi di lavoro per 3D render

  1. Il professionista del render preme lo start del suo progetto avviando un programma CAD, ambiente nel quale sarà in grado di disegnare le forme che compongono il suo progetto sia che si tratti di un oggetto sia che si tratti di una stanza immettendo le corrette misure. Se il progetto in questione è una stanza, egli esporterà dal programma CAD un progetto 2D, che farà da base alla prossima fase, quella di modellazione. Se invece si tratta di un oggetto, nel programma CAD il disegnatore imposterà un disegno 2D in pianta prospetto e sezione che importerà per proseguire con la modellazione su un altro programma.
  2. Nel software di modellazione il renderista spenderà la maggior parte del suo tempo, perchè è proprio qui che metterà alla prova le sue abilità artistiche. Implementerà l’oggetto disegnato in una scena (fase di modellazione) e grazie ad un plugin chiamato Vray inserirà le luci, ne determinerà l’inquadratura ed infine inserirà i materiali degli oggetti (fase di mappatura). Grazie a questa terza fase, il renderista otterrà il render definitivo e quindi completerà il progetto lanciando la renderizzazione.
  3. Per aggiungere minuzia al progetto, talvolta il disegnatore utilizza programmi di post produzione come Photoshop di Adobe , dove aggiungerà l’ultimo tocco di perfezionamento.

 

I vantaggi del 3D Rendering

Il 3D rendering è il mezzo ineccepibile per dare forma ad ogni idea o progetto, esso può essere utilizzato in qualsiasi progetto, da quello architettonico, a quello pubblicitario a quello cinematografico.

Vediamo quindi i vantaggi di questa tecnologia:

 

vantaggi del 3D rener

  1. Il rendering 3D – se lo immaginiamo nella quotidianità di un’azienda – può agevolare notevolmente i processi lavorativi dell’intero team. Faccio un esempio: un’azienda che produce arredo bagno, che disegna, produce e sponsorizza i suoi prodotti internamente all’azienda può velocizzare il suo processo industriale grazie a tale tecnologia e vi spiego perchè.
    Una volta che il rubinetto in questione è stato disegnato, esso può essere modellato e renderizzato seguendo tutti gli step visti precedentemente. Il risultato di tale operazione – ossia il render definitivo – può essere utilizzato sia dal’ufficio marketing per creare il materiale di comunicazione, sia dal reparto di produzione per la creazione del prototipo.
    Il render sviluppato avrà bisogno di essere modificato in base al reparto di destinazione. Nel caso dell’ufficio marketing esso andrà perfezionato di luci e post produzione per rendere l’immagine fotorealistica ed emozionale per adattare l’immagine alla comunicazione quali cataloghi, sito web, video tutorial, pagine pubblicitarie ecc.
    Caso differente per la produzione che necessiterà invece di un modello 3D che abbia però le caratteristiche essenziali per essere poi elaborata da un programma CAD CAM che trasmetterà le informazioni alla macchina a controllo numerico.
    Il rendering 3D è quindi una valida soluzione per diminuire i tempi di produzione di un’azienda.
  2. Grazie al 3D rendering si possono abbattere i costi di progettazione. Quando si progetta qualcosa subentrano molteplici motivi per cui talvolta si vede necessario apporre delle modifiche, questi motivi possono essere dovuti dall’incertezza o semplicemente dalla sperimentazione. Con il 3D rendering i progetti possono essere rapidamente modificati e testati.
  3. Il rendering facilita la fase di approvazione in quanto è in grado di consegnare un disegno chiaro e pari al vero eliminando ogni tipo di incomprensione da parte dell’acquirente davanti al progetto.
  4. In caso di progetti nuovi e futuri il 3D rendering è uno strumento di marketing efficace. Le immagini generate grazie al render sono potenti strumenti di comunicazione per presentare un oggetto non ancora realizzato.

L’ausilio del 3D rendering nel marketing

Il 3D rendering non è soltanto uno strumento in grado di migliorare la dinamicità del processo industriale, di abbattere i costi di progettazione e di produzione, ma è parallelamente una tecnologia straordinaria per la creazione di una comunicazione nuova e impattante utilizzabile nel marketing di un presente così futuristico.

Grazie al 3D render possiamo ricreare la realtà come più ci piace, la nostra fantasia quindi non sarà limitata dagli strumenti tradizionali, ma potrà spaziare come più gli piace.

Il rendering 3D è in grado di soddisfare la nostra immaginazione dando la possibilità di creare qualsiasi cosa la nostra fantasia sia in grado di immaginare. Creare una comunicazione fondata sulla creatività e sulla fantasia dona il vantaggio di essere più competitivi di chi ancora del 3D render non ne sfrutta le totali potenzialità.

 

3D render per il marketing

 

Quali programmi si usano per fare 3D rendering?

Non potrei dare una risposta assoluta a questa domanda, in quanto dipende da troppi fattori, come ad esempio il settore di impiego, il tipo di formazione, il risultato voluto, la volontà di utilizzare software a pagamento oppure open source.

Solo a questa domanda risponderò basandomi sull’esperienza della nostra azienda, a quelli che sono, nella nostra quotidianità, i software utilizzati dai nostri professionisti.

Seguirò passo passo il primo paragrafo di questa Pillar Page, descrivendo i programmi impiegati in ogni fase:

Nella fase di realizzazione bidimensionale utilizziamo un programma CAD, nella fase di modellazione utilizziamo un software di modellazione 3D dove modelliamo l’oggetto, poi, grazie ad un plugin (VRay) decidiamo l’inquadratura, scegliamo le luci e procediamo alla mappatura. Grazie a questo programma siamo in grado di realizzare un render fotorealistico, ma spesso è necessario un intervento di post produzione per affinare il lavoro, in questo caso sfogliamo la nostra libreria Adobe e scegliamo Photoshop per i lavori più minuziosi e Lightroom per interventi più minimali.

Vediamo quindi un piccolo indice di quelli che sono i programmi più usati:

 

archicad
cinema 4D
soldworks
lightroom

 

AutoCad di Autodesk per quanto riguarda il disegno bidimensionale, Revit, Archicad e Allplan per il disegno tridimensionale architettonico, Cinema 4D di Maxon, 3D Studio Max di Autodesk e Rhinoceros per il disegno tridimensionale architettonico senza parametri e per la modellazione di oggetti, Inventor di Autodesk e Solidworks per il disegno tridimensionale meccanico, Photoshop e Lightroom per la post produzione.

Ogni programma di modellazione è inoltre provvisto di un motore di render interno, ma molti renderisti preferiscono solitamente utilizzare plugin per motori di render esterni come Vray e Maxweel.

 

maxwell vray

 

Questi ovviamente sono soltanto una piccola parte di programmi esistenti in commercio, ma non mi sembra questo il contesto giusto per elencarli tutti. Esistono molti programmi open source – alcuni molto validi – come Sketchup, Blender e Gimp; il primo per la modellazione, il secondo per modellazione e render fotorealistico, il terzo per la post produzione.

 

Le nostre Render Case Histories

La teoria la conosciamo, l’abbiamo messa in bella secondo le nostre migliori capacità da scrittori amatoriali e appassionati renderisti. Vediamo ora alcune nostre Case Studies.

Rendering 3D per il commercio B2B (business to business)

Inca Cosmetici

Specializzata nella realizzazione di packaging in alluminio e plastica per tutte le applicazioni della cosmetica nel settore lusso, l’azienda Inca Cosmetici è integrata con una divisione che si occupa di formulazione e riempimento dei prodotti Make Up.

Abbiamo lavorato assieme ad Inca Cosmetici con lo scopo di trovare una pratica soluzione per la presentazione dei suoi prodotti alle grandi aziende cosmetiche evitando al nostro cliente di presentarsi con il solo usilio del campionario.

Noi di Bordegoni ci siamo occupati di realizzare i 3D render dei prodotti nelle diverse varianti colore, di presentarli graficamente su tavole progettuali seguendo un concept in linea con i prodotti e stamparle su carta fotografica.

Questo processo di lavoro ha avuto un riscontro favorevole in quanto ha migliorato la dinamicità e l’interazione tra ufficio marketing, ufficio commerciale e soprattutto la presentazione con il cliente.

Presentazione ThinkPop
Alcune delle tavole grafiche della presentazione Think Pop

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3d-render-inca-mascara-think-pop

 

Ad ogni nuova presentazione Inca Cosmetici si affida alla nostra esperienza per realizzare i 3D render dei loro prodotti. Eccone alcuni esempi:

 

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3d-render-presentazione-mavala
3d-render-presentazione-mavala
3d-render-presentazione-mavala

3D render per la presentazione di espositori da banco

Cofipack

Cofipack è un’azienda di espositori per il mercato del lusso, collaboriamo con questo cliente da molti anni nella realizzazione fotografica dei suoi prodotti per la creazione di materiale di marketing e comunicazione.

Grazie all’innovazione tecnologica Cofipack è riuscita a migliorare i propri servizi: riesce ad accogliere e a sviluppare ogni tipo di richiesta dei propri clienti, trasformandola in un progetto da presentare sotto forma di 3D render.

La qualità delle immagini presentate e la loro versatilità sono diventate un importante strumento per interagire meglio con i propri clienti, risparmiare sulla produzione e utilizzare le stesse immagini per la comunicazione aziendale.

 

3d render espositore ducati
3d render espositore ducati

3D render per l’azienda di illuminazione

Ivela

Ivela è un’azienda di illuminazione italiana che si contraddistingue per il costante investimento in ricerca e innovazione nel mondo dell’illuminazione.

Orientata alla qualità dei suoi prodotti, alla velocità di risposta alle ricerche di mercato ed alla professionalità, Ivela lavora con noi nella realizzazione di 3D rendering finalizzati alla presentazione dei loro prodotti creati ad hoc sulla richiesta del cliente.

Oltre a questo realizziamo per Ivela immagini fotorealistiche ed emozionali per dare forma al loro catalogo prodotti.

 

ambientazione ivela 3D render
ambientazione 3D render per Ivela
3d render faretto ivela
3d render binario

 

Come abbiamo visto assieme, gli usi del 3D rendering sono molteplici.
Abbiamo preparato per te un video che ti illustrerà come creare un Video Tutorial di prodotto utilizzando
il 3D rendering.

Buona visione!

Perchè le aziende di ogni settore dovrebbero usare il 3D rendering foto-realistico

Il 3D rendering è un utile strumento di anteprima progettuale e grazie ad esso possiamo visualizzare un’immagine foto-realistica in maniera chiara e immediata che non porta a fraintendimenti e a costi aggiuntivi post-realizzazione.

Un 3D render riduce il rischio di errori estetici o di misure.

Come può essere d’aiuto il 3D foto-realistico

  • Alla presentazione dei progetti
  • Per abbattere i costi di allestimento di set fotografici di qualsiasi dimensione e genere
  • Può essere utile a volte per saltare la fase di prototipazione, promuovendo un prodotto ancora prima di utilizzarlo

Il 3D render foto-realistico può essere utilizzato in molti settori del mondo del lavoro:

  • Studi di architettura: per verifica finale del progetto o per impatto ambientale.
  • Studi di progettazione e di design: per la valutazione finale del prodotto e la presentazione del lavoro al cliente.
  • Produttori di mobili e rivenditori (show room).
  • Designer
  • Inventori
  • Artisti

Il 3D render foto-realistico consiste nella realizzazione d’immagini digitali ricavate da modelli tridimensionali e queste immagini hanno lo scopo di simulare in maniera foto-realistica:

  • Ambienti
  • Materiali
  • Luci
  • Oggetti

E’ ormai confermato il fatto che gran parte degli architetti che utilizzano immagini foto-realistiche per i loro progetti ottengono maggiore considerazione da parte dei loro acquirenti.


3D render foto-realistico

Il 3D render foto-realistico offre grandi vantaggi anche per il cliente:

  1. Fornire una visione realistica delle soluzioni adottate migliorando la propria immagine.
    L’architetto può presentare immagini virtuali sviluppate grazie all’utilizzo di un software 3D
    Il progettista può esaltare la propria attività offrendo ai suoi clienti 3D rendering di elevata qualità in grado di catturare l’attenzione del cliente offrendogli così un servizio unico.
  2. Presentare immagini virtuali utilizzando un software per la creazione di 3D foto-realistico.
    Le immagini realizzate risultano maggiormente curate e stimolano il cliente ad approfondire l’argomento.
  3. Presentare rendering 3D con effetto foto-realistico
    Queste immagini sono in grado di esercitare una forte dimensione della realtà creando un “effetto wow” riuscendo così a fare la differenza di fronte al cliente.


Vantaggi e benefici

Grazie al 3D rendering foto-realistico è possibile:

  • Fornire al proprio cliente una visione realistica
  • Mostrare tutti gli elementi presenti
  • Esibire con perfezione i materiali
  • Esporre il progetto, giocando e modificando i vari effetti dell’illuminazione al tipo di materiali.

Il 3D render foto-realistico rende il proprio progetto nettamente superiore ad un’idea presentata con un semplice 3D e, il professionista che vuole distinguersi dai suoi concorrenti, ha la possibilità di sfruttarne le potenzialità.

3D render foto-realistico di arredo bagno

L’effetto wow è assicurato.

Come un marketing manager può facilitare le presentazioni commerciali grazie ai 3D render

Per chi parla in pubblico e conduce presentazioni commerciali o didattiche, avere delle presentazioni visive ben fatte, professionali e d’impatto emotivo è fondamentale.

“Le persone non si ricorderanno che cos’avete detto, bensì come le avete fatte sentire”

Un tempo esistevano semplici slide con le quali si aveva la facoltà di proporre e spiegare i materiali ed i progetti che erano stati ideati, fase piuttosto complessa e lunga quando esisteva la necessità di mostrare il prodotto finito.

Oggi, grazie alla progettazione 3D, è possibile migliorare l’approccio commerciale con gli acquirenti riuscendo a mostrare un progetto in maniera più chiara e definita senza l’obbligo di dover prima produrre ciò che si vuole presentare.

Realizzare un modello 3D può incrementare sensibilmente l’efficacia della vendita, il cliente può interagire con il prodotto stesso e modellarlo a suo piacimento, fornendogli un’esperienza pari al vero.

  • È possibile modificare il prodotto a seconda delle esigenze e preferenze del cliente
  • È possibile guardare il prodotto da diverse prospettive
  • È possibile scegliere fra tante varianti di prodotto:
    • Colore
    • Volume
    • Materiale
    • Tessuto
  • È possibile illustrare le caratteristiche costruttive o spiegare il suo montaggio.

Al giorno d’oggi è possibile utilizzare video in animazione 3D e rendering 3D per presentare prodotti in svariati settori industriali come ad esempio in quello automobilistico, medico, industriale, architettonico e pubblicitario.

Il 3D nel settore architettonico

Tramite la progettazione 3D è possibile descrivere le funzionalità di un oggetto o illustrare i processi meccanici e organici di un prodotto senza aver bisogno del prodotto concreto.

Ricostruire un ambiente o un modello attraverso il rendering 3D significa dare un’anima alle proprie idee, infatti, è una tecnica molto particolare che supera i limiti della fotografia, rendendo perfetto il modello che si vuole rappresentare.

Nel settore immobiliare il venditore, affinché un cliente possa decidersi, dovrà creare una presentazione in grado di proiettare il compratore all’interno dell’immobile. Oltre alle tradizionali foto e video, questo strumento permette ai professionisti di offrire ai loro clienti e partner un’immersione senza pari.

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3D render nel settore architettonico

Il 3D render permette inoltre di visualizzare in maniera realistica gli esterni e gli interni di un progetto architettonico, ricostruendo nel dettaglio l’intera location o un solo ambiente laddove necessario, con l’implementazione di mobili, di accessori e di materiali capaci di rendere ancora più immersiva l’esperienza del cliente.

Nel settore immobiliare il 3D rendering permette di inserire l’immobile all’interno del contesto naturale circostante dando la possibilità di verificare anticipatamente l’impatto ambientale dell’edificio.

Grazie al 3D rendering si ha la possibilità di modellare a proprio piacimento l’idea personale di casa e visualizzarla in diverse prospettive spostando l’arredo, cambiando i colori delle pareti o cambiando l’ordine delle stanze.

Il 3D render nel Settore automobilistico

Anche nel settore automobilistico il 3D rendering ha avuto forte impatto positivo nel mercato perché, grazie alle presentazioni 3D si genera un contatto sempre più diretto e personalizzato tra l’azienda e il consumatore, con un processo di acquisto che, nella maggior parte dei casi, nasce e matura online per poi concludersi nel punto vendita.

3D-render-automobilismo
3D render nel settore automobilistico

Ovviamente non porta vantaggi unicamente per il consumatore ma, anche per coloro che hanno il compito di progettare un nuovo modello da mettere in vendita o da presentare all’azienda.

Il progettista ha quindi:

  • Libertà di progettazione
  • Flessibilità e reattività in progettazione ed in produzione
  • Modelli più realistici, estetici e precisi
  • Parti complesse con meno assemblaggi
  • La possibilità di produrre alcune parti nonostante stampi dismessi
  • Possibilità di modificare il prodotto in qualsiasi momento
  • Facoltà di correggere possibili difetti
  • I mezzi per migliorare il prodotto rendendolo più efficiente

Conclusioni

Grazie al 3D rendering le presentazioni commerciali sono diventate molto più efficienti, innovative e comunicative, permettendo così un miglioramento del prodotto ma, soprattutto, della vendita di esso (anche nel campo medico il 3D rendering ha portato notevoli cambiamenti positivi)

Il rendering 3D da circa 15 anni è diventato indispensabile in quanto è la soluzione ideale per mostrare ai propri acquirenti i progetti in scala in maniera realistica ed emozionale.

Perchè affidarsi ad un fotografo per un 3D render foto-realistico

Il rendering 3D foto-realistico è diventato una grande opportunità per chi ha bisogno di una comunicazione efficace a costi ridotti, soprattutto in un periodo di difficoltà economica come quello attuale.

Grazie al rendering 3D foto-realistico vengono eliminate le spese che ruotano attorno alla foto di prodotto tradizionale, come ad esempio la produzione, il trasporto ed il montaggio dei prodotti fisici. Inoltre permette una flessibilità maggiore rispetto alla fotografia tradizionale, consentendo di effettuare modifiche, anche radicali, in qualsiasi momento della lavorazione del progetto.

Affidarsi ad un fotografo professionista, una persona qualificata e ben preparata renderà il progetto nettamente migliore di quello realizzato da qualcuno non qualificato o non ben informato, perché i 3D render foto-realistici sono immagini significative ed estremamente comunicative, necessarie per esplorare le potenzialità di un prodotto industriale, fare simulazioni meccaniche e industriali e costruire animazioni.

Il fotografo conosce il modo in cui i materiali diversi reagiscono alla luce e, quest’ultima va regolata per dare risalto al soggetto preso in considerazione (una conoscenza molto importante e fondamentale se si vuole ottendere un 3D render foto-realistico prestante).

Lavorare con la luce vuol dire esprimere e descrivere sensazioni ed emozioni.

“La modalità d’espressione è libera e si ottengono risultati diversi
in base al modo in cui le luci vengono impostate”

Perchè rivolgersi ad un fotografo?

La differenza principale tra l’affidarsi ad un professionista e realizzare un 3D render da soli sta nel fatto che i primi sanno come trasformare qualcosa di ordinario in spettacolare:

  • Sanno come l’angolo di una foto può far apparire uno spazio più ampio e arioso di quello che è in realtà
  • Hanno l’attrezzatura necessaria per creare immagini spettacolari in alta definizione
  • Hanno investito migliaia di ore per studiare come rendere l’immagine perfetta seguendo i criteri della fotografia

Il fotografo professionista ha un’esperienza tale da permettergli di realizzare 3D render differenti da quelli tradizionali, che non si limitano alla semplice illustrazione, ma bensì alla trasposizione della realtà.

Rivolgersi ad un professionista per la creazione di 3D render foto-realistici ben fatti dovrebbe essere uno dei primi investimenti che un’azienda o un negozio dovrebbe fare per migliorare la presentazione dei prodotti e lasciare il compratore con “l’effetto wow” stampato sul viso.

Il fotografo professionista è la carta vincente per un buon render, grazie alle sue conoscenze approfondite sulla fotografia e la sua capacità di riuscire a manipolare le luci e gli effetti realistici a suo piacimento.

Alternative alla fotografia per la creazione di un catalogo

Creare un catalogo di prodotti non esistenti

I cataloghi di prodotto sono uno strumento utilizzato dalla stragrande maggioranza delle industrie, ma come comportarsi quando i prodotti da illustrare non esistono ancora?

I motivi per cui un prodotto potrebbe non esistere ancora sono molteplici: se si parla di arredamento, di mobili, di aziende meccaniche, di aziende di illuminazione e via discorrendo il prodotto potrebbe non esistere in quanto non è stato ancora creato il prototipo ad immagine e somiglianza del progetto tecnico.

Hai realizzato il progetto bidimensionale del tuo prodotto ed hai un’assoluta esigenza di mostrarlo nel tuo catalogo durante quella fiera importantissima che si terra tra qualche mese, ma l’oggetto in questione non è ancora stato prodotto? Come fare allora? La risposta che milioni di aziende hanno scelto di dare a questa domanda è il 3D Render.

Dalla fotografia ai 3D Render

La tecnologia nasce dal bisogno di migliorare in termini di tempo il lavoro dell’uomo.
La fotografia è certamente una tecnologia e soprattutto un’arte meravigliosa, che viene utilizzata per una svariata quantità di scopi, si è adattata anch’essa alle esigenze odierne divenendo così messo indispensabile nella comunicazione, nella pubblicità, negli e-commerce ecc.

Perché il 3D Render

Il 3D Render risponde alle esigenze di molti settori industriali. Il pensiero che il 3D Render possa essere utiluzzato solo per progetti architettonici è molto lontano dalla verità e ti spiego il perché.

Ogni settore industriale che prevede la progettazione di un prodotto può creare una immagine pari al vero (fotorealistica) grazie all’uso del 3D Render fotoralistico che si costruisce sulla base di un progetto tecnico. È così che sarai in grado di realizzare la foto di un prodotto che fino ad ora è stato solamente ideato o progettato come se fosse vero.

Un’esempio pratico che risponde ad ogni dubbio può essere la situazione di un mobilificio che ogni volta che desidera sviluppare il catalogo dei suoi mobili è costretto ad allestire intere stanze come salotti, cucine e camerette. Pensate al tempo necessario per montare e rismontare l’arredo, ai costi che deve sostenere per l’allestimento e per la fotografia. Senza pensare agli esperti necessari come i montatori, il designer ed il fotografo.

Perché fare tutto questo sforzo quando il tutto può essere realizzato alla stessa resa con il rendering in 3D?

Vuoi conoscere più approfonditamente il rendering 3D e tutti i suoi vantaggi? Non perderti il mio #prossimo articolo.

Introduzione alla strategia di conversazione

Negli anni ’80 gli affari erano in gran parte locali, conoscevi le persone con le quali lavoravi e avevano la tua stima.

Avanziamo rapidamente di 20 anni, la natura degli affari è completamente cambiata: banner pubblicitari, pop-up e posta indesiderata era diventata la pratica standard per i marketer che avevano perso il tocco personale nel modo in cui noi, come aziende, abbiamo sempre interagito con i nostri potenziali clienti.
La ragione alla base di questo cambiamento è piuttosto semplice: la tecnologia è cambiata e siamo in grado di raggiungere più persone in meno tempo.
Qual è la conseguenza?
La perdita delle relazioni che guidano un business di successo.
Le aziende avevano smesso di preoccuparsi dell’individuo per focalizzarsi solo sui CPM e i tassi di click-through.
Il motivo? Non c’è abbastanza tempo.
Ci vuole un certo impegno per costruire una relazione, stabilire fiducia e creare una soluzione per il problema del futuro cliente. Risultato? Hanno cercato di raggiungere quante più persone possibili indipendentemente dal fatto che si adattassero o no al cliente target, sperando che alcune di queste potessero diventare acquirenti.

Con lo sviluppo dell’Inbound abbiamo improvvisamente avuto modo di indirizzare il nostro marketing non attraverso migliaia di annunci e centinaia di telefonate, ma attirando le persone alla nostra attività creando contenuti informativi utili per il nostro target.
Questo è stato un enorme cambiamento per le aziende, poter smettere di sprecare risorse che non offrivano il livello desiderato di ritorno d’investimento.

Negli ultimi anni, ci siamo evoluti in un’economia “on-demand”. Siamo abituati a inviare messaggi ai nostri amici e parenti con conversazioni coinvolgenti su dispositivi e canali in qualsiasi momento e da qualsiasi posto.
Siamo abituati a ordinare quello che vogliamo ogni volta che lo desideriamo, e ci sentiamo frustrati quando dobbiamo aspettare.
In breve, la nostra aspettativa di connessione e soddisfazione personale è diventata fondamentale.
Ecco dove risiede il problema.
Le aziende non si sono adattate a questo 1:1, il mondo on-demand veloce come le nostre aspettative.
Come può essere possibile?
Diamo un’occhiata al modo “tradizionale” con cui sono stati gestiti i contatti con un’azienda e sviluppati i Lead.
Se hai familiarità con la pagina di destinazione tradizionale, probabilmente hai anche familiarità con l’acquisizione attraverso il modulo di Modulo di Contatto. L’utente è invitato a compilarlo, a volte in cambio di accesso a contenuti controllati. Se l’utente decide di inviare questo modulo, le informazioni sono salvate in un CRM e può essere inviata un’email automatica.
Solitamente sarà inviata un’email “educativa” e, se rispondono, potrebbero essere inviati a un altra, più diretta email che include un invito all’azione, ad esempio “iniziamo una riunione” che sarà impostata tramite una telefonata o una video chat.
Attraverso tutto ciò, il Lead non è stato in grado di rispondere a nessuna domanda e non è stato trattato come una persona. Invece è stato introdotto attraverso un processo automatizzato che potrebbe eventualmente non produrre una sorta di contatto personale e diretto.
La parte folle di tutto questo? Un pieno 55% delle aziende B2B può richiedere più di 5 giorni per rispondere, sempre se loro risponderanno a tutti.
Questo non è un potenziale cliente molto felice, vero?
Considerando che il tasso medio di apertura della posta elettronica è solo del 20% e il tasso medio di conversione dalle pagine di atterraggio sono solo del 2,35%, sembra come se mancassimo le opportunità per entrare in contatto con i potenziali clienti per costruire relazioni e incoraggiarli a fare affari con noi.
Sfortunatamente, questa è la realtà per molte aziende moderne.
Ci deve essere un modo migliore: inserire la strategia di conversazione.
Torniamo a quel potenziale cliente, quello che ha appena scoperto la tua attività.
La maggior parte dei tuoi visitatori lo fa tramite un dispositivo mobile e sta cercando te per rispondere alle loro domande: fornire loro informazioni e creare una connessione quasi immediatamente, in modo personale facendoli sembrare importanti per la tua azienda sarà la tua priorità.

Come puoi fare questo?
Immagina che quella persona sia arrivata sul tuo sito Web con alcune domande sul tuo prodotto o servizio. Che cosa sta davvero cercando è una soluzione a un problema o un modo per raggiungere un obiettivo. Alcuni istanti dopo il suo arrivo, appare un messaggio breve e semplice, chiede se ha domande sulla pagina in cui si trova ora o sui prodotti e servizi che offri.

L’82% delle persone vuole questo: impegnarsi in una conversazione, essere in grado di ottenere le risposte che stanno cercando e soprattutto non vogliono aspettare.
Considerando che il tempo medio di risposta e-mail del servizio clienti è di oltre 12 ore, la possibilità di ottenere risposte da chat dal vivo è chiaramente preferibile.
Una volta avviata la conversazione puoi porre loro delle domande, proprio come loro chiedono informazioni a voi.
Hai bisogno del loro nome della loro email? Chiedilo.
Secondo le domande che ti pongono e del modo in cui lo fanno, puoi fornire risposte chiare e coerenti immediatamente.
Puoi andare oltre la semplice generazione di contatti, ora puoi classificarli e farlo in tempo reale.
Impegnarsi con le persone alle loro condizioni, fornendo accesso alle conoscenze e alle competenze della vostra azienda quando hanno realmente bisogno di essa, evita spreco di tempo e risorse.

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Una strategia di conversazione basata sui concetti chiave d’inbound ha l’obiettivo finale di sviluppare relazioni su scala 1: 1, una conversazione alla volta, per creare un pieno coinvolgimento con potenziali clienti, con l’obiettivo finale di far sentire tutti unici, perché tutti contano.
Quando il 99% delle conversazioni avveniva di persona o per telefono, questo era relativamente facile realizzare.
Questo però è cambiato.
Oggi le persone possono avviare conversazioni su una varietà di “canali”: telefono, e-mail, social e live chat sono tutti esempi. Quelle conversazioni possono cambiare canale nel tempo – una telefonata potrebbe spostare un dialogo sulla posta elettronica, o una livechat può portare a una chiamata. Dobbiamo assicurarci di essere disponibili su tutti questi diversi canali, e comprendere anche i loro punti di forza e debolezza.
Quando parliamo di teoria della conversazione, ci riferiamo ai tre pilastri fondamentali della strategia conversazionale: Time to Live, Shared Knowledge e SCOPE.
Il primo dei pilastri è Time To Live, o TTL ​​ed è la quantità di tempo, in media, che la maggior parte delle persone è disposta ad aspettare una risposta dopo che hanno detto qualcosa o inviato un messaggio.
I canali hanno diversi periodi TTL che vanno da settimane a pochi secondi. Ad esempio, con l’e-mail, le persone di solito sono disposte ad aspettare fino a 24-48 ore prima che arrivi una risposta (a meno che tu non abbia dichiarato diversamente).
Quando passiamo alla live chat, sia sul sito sia tramite qualcosa come Facebook Messenger, la quantità di tempo che qualcuno è disposto ad aspettare prima di ottenere una risposta cade drammaticamente. Di solito attendono un’iniziale risposta entro pochi minuti e, nel bel mezzo di una conversazione, sono disponibili ad aspettare solo alcuni secondi.
Se non hai lo staff per gestire la chat dal vivo e mantenere quel tempo di risposta veloce, non ti preoccupare, puoi costruire bot. I chatbot possono coprire una grande quantità di domande e situazioni comuni, e come membri del team virtuale forniscono all’utente una risposta veloce. Quando le persone hanno bisogno di più di quanto il tuo chatbot può fornire, può connetterli con il membro più pertinente della tua squadra.
Alla fine della giornata, vogliamo essere sicuri che stiamo rispondendo alle persone, entro il tempo previsto, con informazioni e risposte che consentano loro di proseguire il proprio percorso d’acquisto.
Se hai bisogno di più tempo per ottenere la risposta o le informazioni che stanno cercando, non aspettare fino a quando non l’hai a disposizione, comunica loro che potrebbe richiedere un po’ di tempo e offrigli di consegnargliele tramite un canale differente, come la posta elettronica, dove il periodo TTL tende a essere più lungo. In questo modo stai garantendo che si sentano riconosciuti e trattati equamente, nel frattempo danno a te e al tuo team l’opportunità di fornirgli le informazioni corrette.

Il secondo pilastro è denominato Shared Knoweledge.
Quando dici “lo so”, stai parlando di qualcosa che tu, personalmente sai. Quando dici “lo sappiamo”, stai parlando di ciò che chiamiamo “conoscenza condivisa”.
Per sviluppare con successo una strategia di crescita colloquiale, devi concentrarti sulla tua personale esperienza e renderla disponibile alla tua squadra come conoscenza condivisa.
Perché? Quando la conoscenza rimane personale non consente ad altri di accedervi e di usarla quando ne hanno bisogno. Se tu hai una conversazione con un potenziale cliente, riesci a ricordare ciò che è stato detto e anche a strutturare i dettagli per la prossima interazione; ma cosa succede se hanno la loro prossima conversazione con una persona diversa della tua squadra? Dovrebbe ricominciare da zero, ponendo domande cui è già stata data una risposta.
Quando le risorse d’informazione sono disponibili per tutti i membri della tua squadra che potrebbero aver bisogno di accedervi, la conversazione è in grado di riprendere da dove si era interrotto l’ultimo.
Questo tipo di conoscenza condivisa, i dettagli forniti da un utente o correlati direttamente a una persona o azienda, è chiamata “informazione relazionale”.
C’è anche una seconda forma di conoscenze condivise chiamate ”informazioni fattuali”. Queste si riferiscono ai prodotti e ai servizi forniti, e includono i dettagli delle tue offerte, il modo in cui funzionano, e le situazioni per cui hai soluzioni. Pensale come a risposte alle domande che qualcuno potrebbe porre sulla tua attività. Probabilmente vuoi essere coerente nelle informazioni che stai mettendo in circolazione.
Ci sono sette modi in cui si possono porre domande:
Chi? – sta cercando una persona o una squadra specifica per risolvere un problema.
Cosa? – questo tipo di domanda è alla ricerca di una “dichiarazione definitiva” come risposta, che potrebbe essere una definizione.
Perché? – a questa tipologia di quesito è data una “spiegazione ragionata”. Se si dovesse chiedere Perché il cielo è blu? loro si aspetterebbero che la risposta fornita spieghi cosa causa questo fenomeno.
Quando? – è una domanda in cerca di una risposta “basata sul tempo”.
Dove? – quando qualcuno sta cercando una risposta basata sulla posizione.
Come? – le domande che rientrano nella categoria “come” sono interessanti e danno una grande opportunità per ottenere la fiducia del potenziale cliente. Di solito queste domande hanno un tipo di risposta “descrittivo” che spiega come fare qualcosa, eseguire un’attività o completare un obiettivo.
Quali? – queste sono domande “scelte”. Di solito chi chiede sta cercando di decidere cosa selezionare da un gruppo di opzioni (quale piano è giusto per me?).
Alla fine della giornata puoi usare la conoscenza fattuale per garantire sempre risposte coerenti alle domande poste indipendentemente dal fatto che qualcuno abbia lavorato per voi per anni o solo pochi giorni.
Infine abbiamo il terzo pilastro: S.C.OP.E, è un acronimo creato per aiutarti a produrre in modo efficace contenuti di conversazione.
La “S” sta per “standarizzare”, in altre parole vogliamo assicurarci di fornire contenuti coerenti e concreti (come risposte alle domande), ogni volta e su tutti i canali, per garantire un alto livello di coerenza.
“C” sta per “contestualizzare”. Abbiamo già standardizzato i nostri contenuti, adesso dobbiamo assicurarci che siano appropriati nel contesto di una conversazione. Una chiave per capire questo, sono i modi in cui potrebbero porti una domanda e ne abbiamo già parlato come parte della conoscenza condivisa.
Un altro punto fondamentale per stabilire il contesto ha a che fare con le azioni e le attività svolte dall’interlocutore fino alla conversazione che stai attualmente avendo con lui, ovvero quali pagine ha visualizzato, le richieste precedenti e le risposte o informazioni che ha già ottenuto dallo staff, indipendentemente dal canale su cui stai agendo.

Quando diciamo “ottimizzazione”, stiamo parlando di addentrarci nei punti di forza di un dato canale e di attenuare le sue debolezze. Ad esempio, per le chat dal vivo sono meglio i messaggi di una frase o due, e ognuno dovrebbe trasmettere un pensiero unico e coerente. Se si utilizza Facebook Messenger o SMS, è anche possibile inviare media, come immagini, brevi video e audio o anche clip.
Se ritieni di dover consegnare più di una frase o due, e il canale su cui stai lavorando è livechat, considera di fornire un link alla fonte delle informazioni (come un articolo sul sito o blog), o d’inviargliele via e-mail dove è anche possibile aggiungere allegati e documenti di supporto.
Successivamente abbiamo “Personalizza”. Quando personalizziamo un dialogo, stiamo sfruttando le informazioni che abbiamo già raccolto sulla persona con cui stiamo conversando, per far crescere la forza della nostra relazione 1: 1. Normalmente queste informazioni risiederanno nel tuo CRM e potrai utilizzarle per ricordare nomi, interazioni passate e azioni intraprese che influiranno sul tono della conversazione.
Siamo arrivati ​​alla parte finale,”Empatia”. Abbiamo l’obiettivo di costruire relazioni one-to-one su larga scala. Ciò significa che a volte dobbiamo essere consapevoli di come si sente la persona all’altro capo della conversazione. Dobbiamo così assicurarci sempre di essere emotivamente sintonizzati, anche grazie alle precedenti azioni create con S.C.O.P.E.
Fallo e vedrai le relazioni con i tuoi potenziali clienti svilupparsi in poco tempo.

Ottimizzare i contenuti per una maggiore indicizzazione nei Motori di Ricerca

Per fare in modo che i motori di ricerca capiscano il contenuto delle proprie pagine web è necessario partire da un punto fondamentale: scegliere le parole chiave.

 

Ma che cos’è l’ottimizzazione dei motori di ricerca o SEO?

Non è altro che il processo per migliorare il proprio sito web in modo che dai motori di ricerca vengano attirati più visitatori possibili.

 

Questo è il primo stadio del percorso di Inbound Marketing: cercare di comprendere come gli utenti cercano le informazioni su internet.

 

Google riceve oltre 3,3 mld di ricerche ogni giorno da persone che cercano di risolvere dei problemi o di rispondere alle loro domande. I motori di ricerca devono fornire risposte pertinenti, utili e affidabili. Grazie agli spider, Google analizza i contenuti del proprio sito web cercando di trovare risultati idonei alla ricerca dell’utente. Più la propria pagina avrà contenuti e argomenti approfonditi più google la prenderà in considerazione inserendola nelle prime pagine della ricerca.

 

Grazie al marketing inbound è possibile formulare una strategia di marketing per capire cosa vuole il proprio target di riferimento.

 

Come detto in precedenza l’utilizzo di parole chiave è fondamentale. Esse sono infatti le parole e gli argomenti digitate dagli utenti. Quindi per attrarre visitatori, i lead, i possibili clienti e i promotori è utile provare a mettersi nei loro panni e pensare a quali parole potrebbero cercare per condurli alla propria pagina web.

 

Supponiamo di essere dei venditori di Smartphone con custodia impermeabile chiamato “smartphone impermeabile”. Supponiamo inoltre che il possibile acquirente, tale Filippo Rossi adolescente, facesse cadere per errore in una pozzanghera il proprio telefono. Filippo in questo momento avrebbe un problema. Cosa cercherebbe sul web? Potrebbe scrivere “asciugare smartphone”. Filippo non può sapere che la nostra azienda vende smartphone impermeabili ma se all’interno del nostro sito ci sono articoli approfonditi sull’argomento “impermeabilità”  oppure “custodie impermeabili per smartphone” o ancora “custodie impermeabili per smartphone recensioni” i motore di ricerca lo condurrà da noi.

 

In base alle tappe dell’utente si possono categorizzare le parole chiave:

– Fase di consapevolezza: sono le parole chiave basate sul problema

– Fase di considerazione: sono le parole chiave sulle soluzioni fornite dalla tua azienda

– Fase decisionale: sono le parole chiave sulla decisione di acquistare

 

Bisogna essere molto specifici nella creazione di parole chiave. Ad esempio la parola “giacche” darebbe un risultato molto vario elencando tutti i tipi di giacche da uomo, donna e bambino. Una parola chiave di portata breve e ampia è definita corta o generica. Google quindi darebbe la precedenza a siti popolari e affidabili, senza calcolare,  in questo caso, il piccolo negozio specializzato.

 

Per generare parole chiave adatte o avere suggerimenti per il proprio sito web è possibile utilizzare il cercatore Wordstream o gli strumenti per i webmaster di Google.

 

I motori di ricerca sono sempre più intelligenti e sanno anche interpretare l’intento del ricercatore, è sufficiente quindi targetizzare le parole e creare contenuti  attorno a loro.

 

Gli step fondamentali per migliorare il proprio SEO sono:

– Creare un articolo approfondito con all’interno del titolo le parole chiave

– Inserire nella URL la parola chiave primaria. Ad esempio: companyname.it/long-tail-keyword-phrase

– Rinominare le immagini

– Aggiungere una meta descrizione di max 160 caratteri

– Collegare fonti affidabili e pertinenti agli articoli (senza esagerare per non creare spam)

– Ottimizzare il sito per dispositivi mobili

– Nel caso di attività locale creare una pagina Google +.

 

Tutti questi punti ottimizzeranno la ricerca della pagina web e la legheranno a una posizione specifica.

 

Buon SEO a tutti!

 

L’inbound Marketing per aumentare il vostro business

 Cos’è l’inbound marketing?

Il marketing di tipo inbound è una strategia che si è creata sulle vesti dell’era digitale, si è creata sullo studio del comportamento dell’utente di oggi, sulle sue azioni, sulle sue esigenze. L’Inbound Marketing è quella strategia che ti aiuta a generare traffico di qualità senza il bisogno di disturbare il consumatore con metodi pubblicitari tradizionali e fastidiosi dando la possibilità di attrarre solo clienti realmente interessati ai tuoi servizi e ai tuoi prodotti.

Come fa?

È necessario fermarci a pensare come agiamo noi nei panni del consumatore. Come vogliamo che sia la nostra esperienza di navigazione ogni volta che accediamo al nostro browser? Diamo risposta a questa domanda e riusciremo a capire come e perché questo modello di marketing può rivoluzionare la navigazione su internet per l’utente e l’acquisizione di clienti di qualità per il venditore.

Grazie all’Inbound Marketing non solo non saremo più costretti ad inseguire i nostri clienti con mezzi di promozione tradizionali e interruttivi (quali banner, pop up, newsletter indesiderate) ma saremo in grado di farci cercare direttamente da loro. Tutto questo non è un miracolo venuto dal cielo, ma un mezzo intelligente che soddisfa le esigenze del grande pubblico attraendolo e fidelizzandolo.

Quali sono i canali Inbound?

I canali Inbound sono ad esempio le Newsletter a cui ci siamo iscritti, i contenuti di un blog che abbiamo scelto di leggere, un video che abbiamo scelto di guardare. Il 90% degli utenti sul web navigano attraverso canali Inbound.

Come utilizzare l’Inbound Marketing nell’e-commerce?

Cercherò di rispondere a questa domanda descrivendo i modelli di acquisto, ossia le fasi che generano l’acquisto tradizionale di un prodotto e le fasi che generano l’acquisto di un prodotto nell’era digitale. Modello di acquisto tradizionale

  1. Stimolo: ricevo lo stimolo da una pubblicità
  2. Primo momento della verità: siamo davanti allo scaffale e scegliamo se acquistare il prodotto di quella marca o di un’altra
  3. Secondo momento della verità: siamo a casa e diamo un giudizio al nostro acquisto testando il prodotto

 

Il metodo di acquisto tradizionale, descritta da Procter & Gamble (grande multinazionale prodduttrice di grandi marchi tra i quali Pantene e Gillette) nel 2005, si struttura in 3 fasi costituite dallo stimolo, ossia il momento in cui riceviamo uno stimolo pubblicitario, dal primo momento della verità, cioè il momento in cui siamo fisicamente nel negozio o davanti alla vetrina del prodotto online e stiamo decidendo se acquistare quel determinato prodotto ed infine il secondo momento della verità, quel momento in cui torniamo a casa e diamo un giudizio al prodotto acquistato.

Oggi, il metodo tradizionale di acquisto ha subito un aggiornamento dovuto alla digitalizzazione, alla ricerca sul web, ai motori di ricerca. Alle fasi precedenti viene introdotto Il Zero moment of truth, il momento zero della verità, ossia quel lasso di tempo, che avviene tra lo stimolo e la scelta di acquistare, in cui l’utente naviga su internet per cercare maggiori informazioni su quel che sta per acquistare:

Vediamone le fasi:

  1. Stimolo
  2. ZMOT (Zero moment of truth)
  3. Primo momento della verità
  4. Secondo momento della verità

 

Sfruttare il momento zero della verità per conquistare i tuoi clienti

 

Smetti di inseguire i clienti e fai in modo che loro cerchino te

Cit. Jacopo Matteuzzi

Lo ZMOT è quel momento che dobbiamo riuscire a sfruttare a nostro vantaggio per mostrare al nostro possibile acquirente degli ottimi motivi per scegliere i nostri prodotti/servizi.

Come funziona quindi l’Inbound Marketing?

Il mezzo più importante che insomma riassume la ‘filosofia’ dell’Inbound Marketing è il contenuto. Con la creazione di contenuti in tema e di qualità attirerai le persone in modo naturale verso il tuo prodotto, i tuoi servizi e la tua azienda conducendoli in un luogo dove essi stessi hanno deciso di essere, senza costrizione.

L’Inbound Marketing aiuta i tuoi potenziali clienti ad approdare in luoghi che egli stesso ha deciso di visitare portando vantaggio a lui e soprattutto alla tua azienda e ai tuoi profitti.

Riassumiamo la struttura che vige nelle fondamenta dell’Inbound Marketing: attrazione, conversione, conclusione, fidelizzazione.
Queste quattro fasi sono i punti focali che personalizzati sulla base dei tuoi servizi aiuteranno ad attrarre lo straniero trasformandolo a principio in contatto, poi in cliente ed infine in promotore.

Attrazione

La principale differenza tra Inbound e Web Marketing è che il Marketing di tipo inbound prevede l’attrazzione di un ideale consumatore che ha più probabilità di altri di essere interessato al tuo servizio. Ecco perché è importante studiare il profilo del tuo consumatore ideale e costruire sulla base delle sue abitudini e delle sue necessità i contenuti che scriverai nel tuo blog, nei tuoi social ecc.

Conversione

Questo è il punto cruciale in cui il semplice visitatore si trasforma in contatto. Per diventare contatto è necessario che il visitatore lasci alcuni suoi dati, come il suo nome, il suo indirizzo e-mail e magari la sua posizione all’interno dell’organico della sua azienda.

Un metodo che può rendere possibile questo passaggio è quello di rendergli qualcosa in cambio, come ad esempio un approfondimento su un determinato argomento di suo interesse o qualunque cosa in grado di deliziarlo.

Conclusione

La chiusura del processo è il momento in cui si chiude una vendita con il contatto appena acquisito. Attenzione che non tutti i contatti saranno disposti ad acquistare il tuo servizio all’istante, potrebbe volerci del tempo, è per questo che non devi scoraggiarti e continuare a deliziarlo con contenuti che possono interessarlo per ridurre il tempo decisionale per concludere la vendita.

Fidelizzazione

Mai abbandonare i tuoi clienti una volta che hanno comprato da te. Non dimenticarti di loro dopo la vendita, perché un cliente contento diventerà la tua migliore arma pubblicitaria; grazie al passaparola potrà portarti nuovi clienti decisamente più fiduciosi di un visitatore straniero.

Strumenti di Inbound Marketing

Attrazione: Blog, motori di ricerca
Conversione: Call to action, landing page, form
Conclusione: email
Fidelizzazione: newsletter, social media, customer care

Conclusioni

Che il tuo fine sia quello di aumentare le vendite sul tuo e-commerce oppure l’acquisizione di nuovi clienti attraverso il tuo sito web la strategia rimane sempre quella.
Ho voluto presentarti l’Inbound Marketing (termine coniato nel 2005 da Hubspot, azienda specializzata nella produzione di software per il marketing), perché rispecchia esattamente il profilo e le abitudini delle persone oggi, che nell’era digitale, sommersi da una miriade di informazioni grazie al web sono alla costante ricerca di informazioni, soluzioni e curiosità.

Il 90% delle aziende in tutto il mondo investe in tradizionali strategie di marketing senza pensare che il mondo è in perenne e costante mutazione, le abitudini e le necessità delle persone cambiano e parallelamente a loro deve cambiare il nostro sistema di vendita.

Fermarsi ogni tanto e riflettere sui concreti guadagni ottenuti grazie alla pubblicità invasiva, ai tradizionali metodi pubblicitari, può rivelarsi una vera e propria svolta in direzione di una innovativa strategia di Marketing cucita sulle necessità della persona nel 2018.

Abbiamo preparato per te la prima Video Lezione sull’Inbound Marketing in Italiano che ti aiuterà a scoprire come incrementare le conversioni del tuo sito grazie all’Inbound Marketing.

Più in basso potrai scaricare gratuitamente l’e-book dove troverai il video Intero della prima lezione sull’Inbound Marketing.

Buona visione!

 

tecniche di marketing per le aziende di illuminazione

Un’azienda di illuminazione realizza video tutorial di prodotto con il 3D rendering — Case History Ivela

Chi è Ivela
Rendering 3D fotorealistici
Rendering 3D per Video Tutorial

Chi è Ivela

logo ivela

Ivela è un’azienda alle porte di Milano nata nel 1986 che in pochi anni si è affermata come leader a livello mondiale nella produzione di apparecchi di illuminazione architetturali rigorosamente fatti in Italia.

Ivela esprime la sua professionalità sin dalla fase di ideazione e progettazione dei prodotti grazie all’ufficio tecnico certificato, grazie a questo Ivela ha deciso di utilizzare i modelli 3D del suo reparto tecnico per realizzare materiale di comunicazione dei suoi prodotti, senza dover produrre prima i prototipi dei prodotti e portarli al fotografo.

Rendering 3D fotorealistici

Collaboriamo con Ivela nella realizzazione di 3D Rendering tecnici ed ambientati dei suoi prodotti.

Sistema di illuminazione Broadway

Broadway è un sistema di illuminazione da interni per applicazione in controsoffitti di cartongesso firmato Ivela.

Noi di Bordegoni ci siamo occupati di realizzare i 3D Rendering del sistema di illuminazione partendo dal disegno industriale (modello 3D) fornitoci.

rendering 3D sezione sistema illuminante broadway

I 3D Rendering del prodotto sono stati utilizzati per realizzare le immagini servite per la creazione del catalogo prodotti e per le schede tecniche sul sito web.

catalogo ivela broadway
rendering 3D sistema illuminante broadway

Rendering 3D per Video Tutorial

Per Broadway abbiamo realizzato un Video Tutorial per mostrare il funzionamento e le caratteristiche del sistema luminoso.

Grazie al Video Tutorial Ivela è in grado di mostrare ai suoi clienti le vaste possibilità di posizionamento dei proiettori luminosi posizionati sul bianario elettrificato, la loro orientabilità, la facile installazione e l’ideale ambito di installazione del sistema.

Conclusioni

I 3D Render possono agevole molteplici settori industriali e possono essere adattati alle esigenze di qualsiasi realtà, facilitando il processo lavorativo, la presentazione commerciale dei prodotti, la produzione di materiale marketing e tanto altro.

Con questa Case History ti abbiamo mostrato come siamo riusciti a migliorare la comunicazione del nostro cliente, sfruttando un unico mezzo — il 3D rendering — per ottenere tanto materiale di comunicazione che altrimenti avrebbe richiesto maggiore tempo e maggiore spesa.