UNA GRANDE SQUADRA
"Abbiamo così tanto tempo
e così poco da fare! Fermi, è il contrario..."
Conosciamo meglio la storia di Fabio, da vent’anni in Bordegoni.
Ci racconti come è andato il tuo colloquio di vent’anni fa?
“Vent’anni fa mi chiamò il papà di Filippo, una sera, a casa.
Mi presentai un sabato mattina. Il colloquio durò cinque minuti.
Facevo lo stampatore in una ditta qua vicino. Mi fecero due mesi di prova e poi mi presero.
Io preferivo lavorare sui computer e per me fu una soddisfazione”.
E’ cambiato tanto il tuo lavoro in questi vent’anni?
“Se pensi che quando arrivai qua non esisteva il digitale
e avevamo un solo computer che andava in internet, è cambiato totalmente. E di conseguenza è cambiata anche la Bordegoni
che ha dovuto seguire negli anni tutti i cambiamenti tecnologici e tutte le innovazioni che ci sono state”.


Cosa significa lavorare così a lungo nella stessa azienda?
“Vuol dire che ci si trova bene, che si sta come in una famiglia e che si è istaurato un ottimo rapporto
con le persone con cui si lavora”.
Il rapporto con Filippo è cambiato visto che sei stato assunto da suo padre?
“Indubbiamente, prima i miei capi erano i suoi genitori. Filippo invece era un collega che lavorava insieme a me.
Poi il lavoro è cambiato, lui è diventato il mio capo.
Ma l’importante è che si istauri un rapporto di rispetto reciproco, un rispetto dei ruoli”.

E’ meglio lavorare in una piccola azienda piuttosto che in una multinazionale, ad esempio? “Mi ricordo ancora quando feci il colloquio, suo padre mi disse: ‘Qua siamo una piccola realtà e tutti devono imparare a fare un po’ tutto. E’ quella la differenza. In una grande azienda ti specializzi nel fare un’unica cosa, qui fai un po’ di tutto”.

Firmeresti per passare altri vent’anni alla Bordegoni?
“Indubbiamente, spero di passare altri vent’anni qui come i primi venti. Così mi porteranno alla pensione (ride ndr)”.
Ci racconti un aneddoto di questi vent’anni? “A testimonianza del fatto che si è istaurato un grande rapporto d’amicizia, ti posso dire che una volta io andai con Filippo in Olanda, passando insieme il ponte di Maggio. Andammo a fare un giro, con i suoi amici.
E’ la prova che si sta bene insieme. Ciao a tutti e buon lavoro”.
